
Nel territorio piemontese si trova il più importante distretto del tartufo, dove una materia prima straordinaria arriva sulle tavole in condizioni perfette grazie alla sapienza di centinaia ristoratori. Dalle osterie agli stellati, una galassia di chef sa come selezionare, conservare, servire, abbinare, illustrare il Tartufo Bianco. E’ un patrimonio di saperi e di tradizioni vincolato da un patto di trasparenza con il consumatore, garantito dall’adesione al Truffle Club, il più grande circuito di ristoranti di qualità del tartufo.
I ristoratori aderenti si impegno a rispettare il seguente codice etico:
- Somministrare solo Tartufo di buona qualità (profumo intenso e gradevole, grado di maturazione adeguato, buono stato di conservazione)
- Esporre con chiarezza sulla carta la specie di appartenenza (es. Tuber Magnatum Pico o Tartufo Bianco d'Alba)
- Proporre nel menù almeno tre/ quattro portate abbinabili al Tartufo
- Descrivere al cliente le varie portate ed i migliori abbinamenti al Tartufo
- Esporre nella carta la lista delle vivande in italiano, con traduzioni almeno in inglese e possibilmente in tedesco
- Esporre, in modo chiaro, il prezzo del Tartufo
- Effettuare la grattata direttamente sul piatto, di fronte al cliente
- I piatti che prevedono la presenza di tartufo fresco lamellato non devono essere addizionati da aromi natural-identici
- Esporre alla vista, con un'elegante presentazione, alcuni esemplari di Tartufo
- Rispettare la stagionalità di raccolta del Tuber Magnatum, ovvero non somministrare Tartufo Bianco nelle date precedenti o successive a quelle determinate dalla legge regionale
- Consentire ai clienti di poter grattare un Tartufo non acquistato al ristorante